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INTERVISTE
Giampietro Mosca
di Franco Isman
Giampietro Mosca

Medico neurologo, monzese quasi dalla nascita, immerso fin da giovane nella politica, iscritto come da tradizione familiare prima allo MSI quindi ad Alleanza Nazionale e, come tale, assessore nella giunta Colombo finché, a fine 1999 venne sfiduciato per il suo rifiuto di accettare la decisione di sottoscrivere un “accordo di programma” che prevedeva la realizzazione di un grosso centro commerciale, oltre ad altri ponderosi insediamenti, al Rondò dei Pini.
Fra i fondatori dell'associazione “Insieme per Monza – Monza per vivere”, che nelle istanze ambientaliste, ed in particolare nella guerra all'ADP del Rondò dei Pini, unificava (almeno in origine) diverse componenti: da ex di AN, ad ambientalisti, a commercianti, la trasformò in movimento politico di cui divenne un po' il padre padrone, partecipando per proprio conto alle elezioni del 2002, apparentandosi poi con Faglia e così consentendo la vittoria di questi.
Assessore all'Ecologia e al Parco nella giunta Faglia, è l'artefice dell'abbattimento delle vecchie recinzioni dell'autodromo che erano rimaste in piedi nonostante l'area del Roccolo fosse stata restituita all'uso pubblico. Nel settembre 2004 il traumatico divorzio con le dimissioni e l'uscita di IxM dalla maggioranza dovuti alla rinuncia di Faglia ad opporsi ulteriormente all'Adp del Rondò dei Pini, accontentandosi delle migliorie ottenute.

Dottor Mosca, quali sono, a suo parere, il o i punti positivi del quinquennio di amministrazione Faglia ? E quali sono invece le sue principali critiche ?

Certamente l'alleanza civica che era un'esperienza innovativa non soltanto per la città ma addirittura per la politica nazionale. L'averla distrutta per tornare alla solita vecchia partitocrazia ha troncato quel sogno, ed è questa la prima grande colpa di Michele Faglia.
In realtà la fine dell'alleanza civica non è stata un incidente di percorso ma un progetto pianificato da sindaco e vicesindaco.
Faglia ha mostrato una notevole intraprendenza proprio nel suo specifico campo di architetto, con innovazioni in strade e piazze anche se non sempre condivisibili. Viceversa da sindaco non ha fatto ciò che poteva e doveva per cambiare la politica, tanto è vero che dopo cinque anni di amministrazione chi era debole è rimasto tale e chi era forte lo è diventato ancora di più. Un esempio? Gli abitanti di via della Vignazza (NDR una stradina a fondo cieco che oggi sbatte contro il nuovo ipermercato del Rondò in costruzione), sacrificati all'accordo di programma del Rondò, che sono venuti a piangere proprio da noi ad Insieme per Monza.

Quali sono i maggiori punti di forza dell'azione di governo che lei propone ?
  • Ambiente e tutela della salute e, conseguentemente, salvaguardare le poche aree verdi superstiti collegandole fra loro con corridoi ecologici in modo da creare un parco sovracomunale che abbia Monza per centro. Il parco del Grugnotorto è irrimediabilmente tagliato fuori dall'edificazione al Rondò dei Pini. Ciò è di importanza fondamentale per combattere le malattie a genesi ambientale, leggasi neoplasie, che a Monza hanno un'incidenza nettamente superiore rispetto alla media nazionale.
  • I trasporti pubblici: noi continuiamo a caldeggiare la soluzione delle “S Bahn” con l'immediata trasformazione della ferrovia in una metropolitana che colleghi Monza e la Brianza a Milano.
  • La tutela dell'unitarietà storica e della valenza paesistica di Villa Reale e Parco. Temo che sia che vinca la destra che la sinistra si sia alla vigilia della destorizzazione e della frantumazione del Parco di Monza.
  • Cultura: la Villa Reale dovrebbe diventare la Shönbrunn italiana, meta di un turismo culturale e sede di importanti eventi espositivi e non gli uffici di rappresentanza del governatore Formigoni, quelli di una fantomatica agenzia europea ed albergo di super lusso corredato di piscina e beauty farm, come previsto dal progetto Carbonara, vincitore del concorso.
  • Un Piano regolatore sociale che preveda politiche sociali più efficienti e partecipate.
  • Sicurezza.
  • Utilizzo dell'istituto del referendum come normale strumento di partecipazione.
Venendo al concreto: quali sono i suoi programmi sulla Cascinazza e, ancora più al concreto, quanti metri cubi di edificabilità ritiene si possano e debbano concedere al proprietario dell'area Paolo Berlusconi ?

Sulla Cascinazza zero, a parte la ristrutturazione con le attuali cubature della cascina.
I circa 200.000 metri cubi a suo tempo ipotizzati (NDR 220.000 secondo il cosiddetto piano Tomé) possono essere realizzati su aree dismesse limitrofe attraverso lo strumento dell'accordo di programma per la realizzazione del parco naturalistico della Cascinazza, sfruttando il meccanismo della compensazione, espressamente previsto dal PGT.
Questa soluzione avrebbe il vantaggio di chiudere in modo definitivo il contenzioso evitando il pericolo che future amministrazioni possano concedere l'edificabilità dell'area, oggi esclusa dal PGT.

Cosa ci può dire dell'Autodromo: di quanti anni dovrà essere la concessione, come verrà determinato il canone, verranno totalmente restituite all'uso pubblico le aree al di fuori dell'anello classico del circuito con il conseguente abbattimento della sopraelevata Sud ?
E cosa si potrà fare per il rumore ?

Quando ho lasciato la carica di assessore era pronta una bozza di convenzione della durata di nove anni che prevedeva un nuovo canone (a memoria 2,5 milioni di euro), l'abbattimento della sopraelevata Sud, la creazione di un corridoio ecologico degno di questo nome fra autodromo e golf e la mitigazione dell'inquinamento acustico attraverso il piano di zonizzazione acustica della Città e del Parco.
Tutto questo dopo la nostra uscita dalla maggioranza non è più andato avanti.

Cosa pensa di fare per il Golf che, non dimentichiamo, occupa quasi un milione di metri quadrati di Parco ad uso esclusivo dei 700 soci ?

Deve ridursi nelle sue dimensioni (18 buche al posto delle 27 attuali) e aprirsi ad un uso più sociale, devono essere tolte le reti di recinzione che lo separano fisicamente dal resto del parco ed infine deve garantire una gestione ecologica delle aree.

E per concludere, qual è il principale motivo per cui gli elettori monzesi dovrebbero votare per lei ?

Perché siamo gli unici che hanno un progetto nell'interesse dei cittadini monzesi.

Ancora una domanda.
Nel caso probabile che si arrivi al ballottaggio fra Faglia e Mariani:
considerato che i programmi sono pubblici e lei ha avuto modo di confrontarsi con loro diverse volte su tutti i principali argomenti relativi all'amministrazione della Città, ha già un orientamento se e con quale candidato apparentarsi al secondo turno, anche se, immagino, non intende esprimerlo pubblicamente ?
E se, viceversa, questo orientamento non c'è, da cosa potrà dipendere la sua scelta ?


Non c'è al momento orientamento alcuno, tutto dipenderà dal consenso e quindi dal peso politico che gli elettori ci daranno e dalla conseguente possibilità di convincere o, diciamo pure, condizionare l'uno o l'altro schieramento per far valere il nostro programma.

Franco Isman


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  22 maggio 2007